Come sarà lavorare insieme?
Il nostro percorso non seguirà uno schema rigido: sarà un dialogo vivo e rispettoso, costruito insieme. Ti accompagnerò nell’esplorazione delle tue emozioni, dei tuoi blocchi, dei tuoi desideri. Lo faremo con gradualità e cura, lasciando spazio al silenzio, alla riflessione e anche al non detto.
“L’uomo non è una cosa tra le cose, ma una possibilità di essere.”
– Viktor Frankl
Il Modello
Umanistico-Esistenziale nella Psicoterapia
I principi che guidano il mio lavoro
🔹 Centralità della persona
Ogni persona è irripetibile, e merita un percorso costruito su misura. Non c’è un protocollo fisso, ma una relazione terapeutica che si plasma in base alla tua storia e ai tuoi bisogni.
🔹 Autenticità e presenza
La terapia è un incontro autentico tra due persone. Come terapeuta non mi pongo come “esperta che risolve”, ma come presenza attenta e partecipe che ti accompagna nell’esplorazione di te stesso.
🔹 Ricerca di senso
Quando qualcosa ci fa soffrire, spesso sta cercando di comunicarci qualcosa. Questo approccio ci invita a domandarci non solo “che cosa ho?”, ma anche “che cosa significa per me questo momento? Dove mi sta portando?”.
🔹 Libertà e responsabilità
Anche nei periodi più difficili, ciascuno conserva – a volte molto in profondità – la possibilità di scegliere come stare nel mondo. La terapia diventa allora un cammino verso una libertà vissuta con consapevolezza e responsabilità.
Quando può essere utile questo approccio?
Questo modello è particolarmente adatto a chi:
Sta attraversando un periodo di crisi personale o relazionale
Avverte una sofferenza “non spiegabile” o diffusa
Si sente bloccato, in una fase di cambiamento o perdita di senso
Vuole conoscersi meglio e vivere in modo più autentico
Sta cercando una psicoterapia che non si fermi al sintomo, ma guardi in profondità
Al centro della terapia: la persona, non il sintomo.
Nel mio lavoro clinico mi riconosco nel modello umanistico-esistenziale, un approccio che mette al centro la persona nella sua unicità, piuttosto che il sintomo o la diagnosi. Questo orientamento considera l’essere umano come un sistema complesso e profondo, capace di consapevolezza, trasformazione e significato
Non si tratta solo di “risolvere un problema”, ma di creare uno spazio in cui potersi ascoltare davvero, esplorare ciò che accade dentro di sé e recuperare un senso di direzione, anche nei momenti di crisi.
È un lavoro su ciò che si è e su ciò che si può diventare.
Riferimenti storici e autori di riferimento
Il modello umanistico-esistenziale nasce nel secondo dopoguerra, come reazione critica sia al riduzionismo della psicoanalisi classica che all’approccio meccanicista del comportamentismo. A differenza di queste scuole, pone l’accento sulla libertà, sulla responsabilità individuale e sulla ricerca di significato dell’esistenza.
Tra i principali autori e correnti di riferimento troviamo:
🔸 Carl Rogers – Fondatore della terapia centrata sulla persona, ha rivoluzionato il rapporto terapeuta-paziente introducendo i concetti di empatia, congruenza e accettazione incondizionata.
🔸 Abraham Maslow – Psicologo umanista, noto per la piramide dei bisogni, ha sottolineato l’importanza della realizzazione personale (self-actualization) come obiettivo evolutivo.
🔸 Rollo May e Irvin Yalom – Autori fondamentali per l’approccio esistenziale. Hanno indagato profondamente i grandi temi dell’esistenza umana: la libertà, la morte, la solitudine, la responsabilità e il senso.
🔸 Viktor Frankl – Fondatore della logoterapia, ha posto al centro della sua visione il bisogno umano di trovare un senso, anche – o soprattutto – nella sofferenza.
Queste prospettive hanno dato origine a una vasta famiglia di approcci, che condividono una visione fiduciosa dell’essere umano e un’attenzione profonda al suo vissuto esistenziale e relazionale.
La mia formazione: un approccio radicato nella scuola IPUE
Il mio percorso professionale si è sviluppato all’interno della Scuola di Psicoterapia Umanistico-Esistenziale “Luigi De Marchi” (IPUE), dove mi sono formata secondo un modello che coniuga il pensiero umanistico-esistenziale con un profondo rispetto per la dimensione cognitiva, affettiva, corporea e relazionale della persona.
Questa scuola, fondata sugli insegnamenti di Luigi De Marchi, psicologo e sociologo tra i più innovativi del panorama italiano, propone un approccio integrato che guarda alla sofferenza psicologica come espressione di un bisogno di senso, relazione e trasformazione.
La formazione IPUE mi ha fornito strumenti teorici e clinici per lavorare con serietà, profondità e presenza, e per accompagnare chi chiede aiuto in un percorso autentico e umano.
Se vuoi sapere di più sulla Scuola e sul modello IPUE clicca qua sotto!