Le dinamiche di coppia
“La vera intimità di coppia nasce quando due persone si espongono al rischio di mostrarsi per quello che sono, assumendosi la responsabilità della propria libertà.”
— Irvin D. Yalom
Terapia di coppia: un luogo dove ritrovarsi
Ogni relazione è un territorio unico, fatto di legami, ricordi, aspettative e silenzi.
Con il tempo, possono emergere distanze, incomprensioni o crisi che mettono alla prova l’equilibrio costruito.
In queste fasi, intraprendere un percorso di terapia non significa ammettere una sconfitta, ma prendersi cura della relazione come spazio vivo e prezioso.
Nel mio lavoro con le coppie, offro uno spazio sicuro e non giudicante in cui ciascun partner possa sentirsi visto, ascoltato e accolto.
L’approccio umanistico-esistenziale che guida il mio intervento dà valore all’incontro autentico tra due soggettività: ogni partner porta con sé la propria storia, i propri bisogni, le proprie vulnerabilità.
Ed è proprio da lì che si può iniziare a comprendere cosa sta accadendo, dentro e tra le persone.
La terapia non si concentra solo sul “risolvere i problemi”, ma sull’esplorare come ciascuno vive la relazione: cosa sente, cosa spera, cosa teme.
È un percorso che invita a riscoprirsi, a riattivare il dialogo autentico e a creare nuove possibilità di incontro, anche nei conflitti.
Attraverso il lavoro condiviso, la coppia viene aiutata a:
riconoscere i propri modelli relazionali e comunicativi;
dare voce ai bisogni spesso inespressi o fraintesi;
ritrovare fiducia, intimità e progettualità comune;
sostenere le fasi di cambiamento o transizione (diventare genitori, affrontare una perdita, rinegoziare ruoli);
costruire una forma di vicinanza più consapevole e rispettosa delle individualità.
Il mio ruolo non è quello di prendere posizione o indicare una direzione prestabilita, ma bensì di accompagnare la coppia offrendo uno sguardo terzo, presente e partecipe nel comprendersi, nel confrontarsi e — se possibile — nel ritrovarsi.
Ogni coppia ha una sua strada. La terapia è lo spazio dove, insieme, possiamo iniziare a riconoscerla.


Sostegno alla genitorialità: un percorso di consapevolezza e crescita
Essere genitori è un viaggio complesso e in continua evoluzione. Ogni fase della crescita dei figli porta con sé nuove sfide, emozioni e interrogativi. In questo contesto, il sostegno alla genitorialità offre uno spazio di riflessione e confronto, dove i genitori possono esplorare le proprie esperienze, riconoscere le proprie risorse e affrontare le difficoltà con maggiore consapevolezza.
Un approccio centrato sulla persona
L'approccio umanistico-esistenziale pone al centro la persona nella sua totalità, valorizzando l'autenticità, la responsabilità e la ricerca di significato. Nel lavoro con i genitori, questo si traduce in un accompagnamento empatico e non giudicante, che mira a:
Favorire l'autoconsapevolezza: aiutare i genitori a comprendere le proprie emozioni, aspettative e reazioni, per migliorare la relazione con i figli.
Promuovere la comunicazione autentica: facilitare un dialogo aperto e sincero all'interno della famiglia, basato sull'ascolto reciproco e sul rispetto.
Sostenere la gestione delle sfide quotidiane: offrire strumenti e strategie per affrontare situazioni complesse, come conflitti, cambiamenti o momenti di crisi.
Un percorso condiviso
Il sostegno alla genitorialità non è un insieme di regole o istruzioni, ma un percorso condiviso che si adatta alle esigenze specifiche di ogni famiglia. Attraverso incontri individuali o di coppia, si lavora insieme per:
Riconoscere e valorizzare le risorse personali: ogni genitore possiede competenze e capacità che possono essere potenziate e utilizzate efficacemente.
Affrontare le difficoltà relazionali: comprendere le dinamiche familiari e trovare modalità più funzionali di interazione.
Elaborare esperienze passate: riflettere su come le proprie esperienze di vita influenzano il modo di essere genitori, per favorire un approccio più consapevole e libero da schemi disfunzionali.
Una possibilità di ascolto e trasformazione
Sostenere la genitorialità significa anche prendersi il tempo per fermarsi, osservare ciò che accade nelle relazioni quotidiane e dare spazio a ciò che spesso resta inascoltato. È un’opportunità per riaprire il dialogo, con sé stessi e con i propri figli, e per costruire insieme nuove possibilità di incontro, comprensione e presenza. Non si tratta di cercare soluzioni perfette, ma di trovare un modo personale e autentico di abitare il proprio ruolo genitoriale, in ascolto della complessità e della bellezza che lo accompagnano.

